Segni per far fiorire vasi – 10 Giugno 30 Luglio 2017
Sabato 10 giugno alle ore 18.00, presso il Centro Espositivo Villa Pacchiani di Santa Croce sull’Arno, si inaugura la mostra di Elena El Asmar e Concetta Modica ” Segni per far fiorire vasi “.
Un’iniziativa del Comune di Santa Croce sull’Arno con il sostegno di Cassa di Risparmio di San Miniato, a cura di Ilaria Mariotti.
La mostra nasce come dialogo e resoconto temporaneo di sintonie di pensiero e di lavoro delle due artiste che ha come centro la trasformazione dell’oggetto attraverso poetiche e riflessioni che, pur nella distanza, si incrociano talvolta su comuni terreni di ascolto.
Il titolo è ripreso da un verso di una poesia di Alda Merini da Poemi eroici 1995 -2000: una poesia sul potere germinativo dell’amore, sull’importanza e sulla potenza del gesto (e del linguaggio) che dal nulla di un vaso vuoto fa crescere e sbocciare fiori in una sorta di gesto eroico.
Tutto il percorso di mostra che si sviluppa attraverso l’intero centro espositivo, è punteggiato da opere in dialogo.
Uno dei temi principali per Elena El Asmar è quello del ricordo e della distanza. Attraverso il ricordo e il “fare a memoria” e l’allontanamento progressivo l’oggetto sembra perdersi, subisce una metamorfosi che lo scarnifica progressivamente e che lo restituisce, rinnovato allo sguardo e alla percezione, come sequenza di gesti, costruzione di textures, continua ricerca di traduzione in materiali diversi. La decorazione diventa superficie e punto di partenza attraverso il quale migrare ed esplorare i concetti di ripetitività, origine, traduzione. La pratica di lavorare con centrini fatti all’uncinetto e utilizzarli come matrici, sfocarli nella riproduzione meccanica del fotocopiarli, nel calcarli una volta inchiostrarli, ingigantirli fino a diventare una sorta di paesaggio visto dall’alto, realizzando chine intelate, arazzi, installazioni, fa perdere nella ripetitività il senso dell’oggetto per tradurlo, di volta in volta, in gesto, sequenza, segno, superficie, in una pratica che riguarda più il meditare che il fare.
Anche nella ricerca di Concetta Modica l’oggetto è il punto di partenza: oggetti, materiali utilizzati e che apparentemente hanno esaurito la loro funzione vengono recuperati dando loro una nuova continuità e una nuova vita creando assonanze, corti circuito di pensiero che danno all’oggetto una nuova necessità facendolo migrare dal mondo delle cose al mondo del pensiero riportandolo ad una necessità attuale.
Concetta Modica parte da oggetti quotidiani per farli diventare metafore della storia del mondo: una coperta fatta all’uncinetto il cui filato viene riutilizzato per ridisegnare una mappa del mondo, raspi d’uva che trasforma in sculture preziose. Ingigantisce monete antiche, mette insieme materiali diversi che insieme creano assonanze, lavora su frammenti di gessi concettualizzandoli, raccoglie le tracce di lavorazioni interessata alla trasformazione da segno intenzionale a estetica della casualità ricomposta attraverso un’intenzionalità nuova. Attraverso il frammento Concetta Modica restituisce intuizioni che sono in parte autobiografiche, in parte raccontano modalità di trasmissione del pensiero e delle attitudini dell’umanità intera.
Nel percorso di mostra sculture, dipinti, arazzi, disegni, carte appartenenti a momenti diversi del percorso delle due artiste e realizzati appositamente per questa occasione sviluppano un percorso articolato e denso che parla di individualità e sintonie, complessità e relazione.
Elena El Asmar è nata a Firenze nel 1978 e vive a Milano. È tra i fondatori di Madeinfilandia, spazio C.O.S.M.O. (Come Ogni Semplice Movimento Ortogonale) e Grand Hotel. Tra le mostre personali: Reverie a cura di Francesca Pasini presso la Quarta Vetrina, Libreria delle donne, Milano, Vespertine a cura di Matteo Innocenti presso Galleria MOO, Prato, L’esercizio del lontano a cura di Pietro Gaglianò presso SRISA gallery, Firenze. Ha partecipato a mostre in spazi pubblici e privati, tra cui: Villa Romana a Firenze, ex Fabbriche Lucchesi a Prato, Casabianca a Zola Predosa (Bologna), galleria Eduardo Secci a Firenze, University of Wisconsin-Madison in USA, Villa Pacchiani a Santa Croce sull’Arno (Pisa), Gallery of Art – Temple University a Roma, Museo di Villa Croce a Genova, Galleria Zak a Monteriggioni (Siena), Dome City Center a Beirut (Libano), galleria Daniele Ugolini a Firenze, ex-Sinagoga a Nitra (Repubblica Slovacca), Associazione Arti Visive Trebisonda, Rocca Paolina e Casa delle Culture a Perugia.
Concetta Modica è nata a Modica, vive a Milano. Ha partecipato a mostre in spazi pubblici e privati tra cui: La quarta vetrina/Libreria delle donne Milano, American Academy in Rome, Galleria Biagiotti a Firenze, Vanessa Quang a Parigi, Fondazione Pistoletto a Biella, Fondazione Ratti a Como, Biennale Giovani Artisti del Mediterraneo, SerrOne a Monza, Botkyrka Konsthall a Stoccolma, Docva a Milano, Villa Romana a Firenze, Das weisse haus a Vienna, Museo Riso a Palermo, Placentia Arte con cui ha installato un’opera permanente nei giardini Margherita di Piacenza. Ha esposto in una personale alla Gamec di Bergamo e alla Galleria Umberto di Marino. È stata scelta come artist resident nel programma di Raumars a Rauma in Finlandia nel 2009. Partecipa a progetti di Artist Run Space come MARS Milano e BRINK nel Regno Unito. È stata tra i finalisti di Qui l’arte è di casa concorso di arte pubblica indetto dalla Gamec e dal Comune di Bergamo. Appartiene allo Stato di Filandia un luogo geografico inventato e alimentato da una speciale popolazione di artisti. Nel 2013 è uscito il suo libro In pasto al presente edito da A+Mbookstore di Milano. È rappresentata dalla Galleria FPAC Francesco Pantaleone arte contemporanea dove è in corso la sua personale “Fragile/Epico”.