E’ come se il “Nanino” fosse ritornato.
Da ieri, 17 maggio 2016, a vent’anni dalla sua morte, è visibile il cippo in memoria di Giuliano Gozzini detto il “Nanino” sotto il platano dei giardini sull’ Arno a cui ora da loro il suo nome.
Ci fa piacere pubblicare uno scritto di Romano Masoni che da l’addio a Giuliano Gozzini, dal titolo SCIAMANO ADDIO.
“Giuliano Gozzini, meglio conosciuto come il Nanino, l’ultimo uomo del fiume, straordinario e dai mille racconti, se n’è andato. Senza rompere.
I bambini lo piangeranno. Egli era di un’altra specie: pescatore, fabulatore incantato di rospi e di muggini, poeta delle reti e del mulinello, parlava ai corvi in compagnia del suo cane più grosso del mondo (piovutogli addosso chissà da quale parte dell’universo, forse in uno dei suoi tanti “incontri ravvicinati”).
Egli era anche un maestro nel forgiare l’acciaio, nel costruire le barche e soprattutto nel raccogliere i segnali segreti delle stagioni.
Vita consumata ai margini, la sua, vita dura, durissima, vissuta con una leggerezza tutta speciale.
Ora insieme a lui, è la memoria che se ne va, se ne va la storia del nostro fiume e un po’ della nostra infanzia.
Caro amico, ubriacone e poeta, sopravvissuto in una stagione che non ti apparteneva: ci mancherai.
r.m. ”