Carnevale d’autore
La prima sfilata del Carnevale di Santa Croce sull´Arno risale al 1928, quando alcuni paesani decisero di mascherarsi per ravvivare le grigie giornate invernali. In quei tempi non c´era la televisione e gli apparecchi radio erano pochi; così, una decina di amici fecero scendere in piazza carri allegorici (che allora venivano trainati da coppie di buoi) e un migliaio di maschere. Arrivarono giovani da tutti i paesi limitrofi: era una festa spensierata e partecipata. Nel 1929 nevicò e i carri restarono nelle rimesse dove erano stati costruiti, ma nel 1930 uscirono alla grande. A metà degli anni Trenta nacquero i primi gruppi carnevaleschi collegati ai vari Bar del centro storico: “Il Gatto”, per il Bar di Fio, “Il Saladino”, per il Bar del Commercio, “La Luna” per il Bar da Uccello. Nel 1938, poi, si aggiunse anche “Il Nuovo Astro”, del Bar Italia.
Dal 1939 ci fu la tragica interruzione dovuta al secondo conflitto mondiale. Dopo la fine della guerra, con l´inizio della ricostruzione ed il fiorire della vita democratica e delle attività economiche, rinacque anche il carnevale che, per evidenti motivi imposti dalle tragiche vicende storiche, aveva cessato la propria attività. I carri e le maschere riportarono l´allegria e la voglia di divertirsi nelle vie della nostra piccola città. Riemersero le rivalità fra i gruppi mascherati e furono organizzati memorabili veglioni al Teatro Verdi. L´ironia ed il sarcasmo tornarono così a brillare dopo un lungo periodo di buio. Per alcuni anni il carnevale di Santa Croce sull´Arno non ebbe rivali. Poi, purtroppo, nel 1953, a seguito degli scioperi dei lavoratori e degli incidenti che si verificarono, il carnevale perse nuovamente il proprio smalto fino quasi a scomparire per un lungo periodo, durante il quale, però, la cultura e la passione carnevalesca dei santacrocesi non fu mai spenta del tutto. Una fiammella rimase sempre accesa e questa si manifestava quasi esclusivamente con la mascherata buffa del giovedì grasso e con la festa dei bambini (la famosa matinèe lillipuziana), che si svolgeva al Cinema Lami (oggi Supercinema Lami) e che sfornava tante belle mascherine, che per decine di anni spopolavano nei vari concorsi regionali riportando innumerevoli premi e citazioni.
Si giunse così alla metà degli anni ´70, precisamente al 1976, quando un gruppo di vecchi carnevalai riprese la fiammella e la trasformò ben presto, tanta era la voglia di carnevale, in un incendio di colori, maschere, allegria, feste e veglioni. Risorsero i vecchi gruppi del Nuovo Astro e della Luna, che prese il nome di Nuova Luna, e nacquero quelli della Lupa e degli Spensierati. Da quel momento in poi, le iniziative si sono moltiplicate e la fama delle nostre sfilate si è affermata velocemente in tutta Italia, diffondendo così un´immagine positiva del nostro paese ed il carnevale santacrocese, per la bellezza e la cura dei minimi particolari dei suoi costumi, si è conquistato l´appellativo di Carnevale d’Autore.
Il Carnevale d’Autore di Santa Croce sull’Arno fa parte ormai della tradizione folkloristica e culturale dei santacrocesi. Ingegno creativo, operosità, spirito di sacrificio e volontariato, ironia, sarcasmo sono le qualità dei carnevalai santacrocesi. Ogni anno, tre appuntamenti con il carnevale animano le vie del paese a ritmo di samba e i loro figuranti sfilano con costumi sempre diversi, rigorosamente eseguiti a mano. Tratto caratterizzante del nostro Carnevale è soprattutto la presenza di costumi interamente realizzati in pelle, a sottolineare il rapporto quasi inscindibile con questa risorsa primaria della nostra città. La dote più significativa è inoltre quella che favorisce l’aggregazione e la coesione sociale.
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